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Archie Shepp

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Archie Shepp è probabilmente il miglior rappresentante del vero spirito free degli anni '60. Il suo sax tenore urla con intensità, rabbia e dolore contro le ingiustizie sociali, in opere particolarmente articolate, che comprendono brani di poesie o citazioni da scrittori come James Baldwin o leader politici come Malcom X. Dice Shepp a proposito del grande leader assassinato: 'Credo 22222t1915w nella sua immortalità', e gli dedica il brano Malcolm, Malcolm, Semper Malcolm. Nasce il 24 maggio 1937 a Fort Lauderdale in Florida, studia letteratura drammatica al Goddard College da dove esce diplomato nel 1959. Inizia a suonare il sax alto nei complessi da ballo e contemporaneamente cerca un lavoro a New York, nel campo del teatro ma ha scarso successo e alla fine si ritrova a suonare il sax tenore in parecchie band di musica latina per poi passare al free jazz. In pochi anni si costruisce un'interessante carriera: suona con Cecil Taylor, dirige alcuni gruppi assieme a Bill Dixon e poi va a suonare con i New York Contemporary Five assieme a Don Cherry e John Tchicai. Incontra inoltre John Coltrane che gli presenta Bob Thiel della Impulse Records, il quale gli fa firmare un contratto per incidere con la sua etichetta. Nel 1965 partecipa al Down Beat Festival di Chicago con Coltrane. Lo stesso anno, sempre con Coltrane, partecipa anche al Festival di Newport, che darà vita al disco congiunto New thing at Newport. Verso la metà degli anni '60 ha l'opportunità di dirigere dei gruppi propri con Roswell Rudd, Bobby Hutcherson e Beaver Harris. I suoi interessi sono estremamente differenziati e la notorietà acquisita gli consente di rappresentare i suoi drammi nei teatri newyorchesi: tra gli altri The Communist nel 1965 e Lady Day: a musical tragedy nel 1972. Nei suoi drammi, come nella musica, è evidente la particolare attenzione che Shepp dedica al problema dei diritti civili. Durante gli anni '60 è certamente da associare al movimento free ma Shepp non si dimentica delle radici, ed è conscio delle primitive forme di jazz e blues che incorpora nei suoi dischi a partire dagli anni '70. Si calma in lui l'esplosione dell'atonalità selvaggia, come dimostra nel disco Attica Blues del 1972, dedicato agli incidenti nel carcere di Attica del settembre 1971, opera con musica nera valida per ogni epoca, compendio celebrativo del classicismo nero che spazia da Parker al free. Un altro ottimo esempio è l'album Goin' home del 1977 in cui, assieme al pianista Horace Parlan, rivisita il gospel con grande rispetto delle melodie originali, evocando un'atmosfera riverente e di profondi sentimenti. Col passare degli anni la sua rabbia si sopisce e l'approccio musicale diventa più riflessivo e celebratorio. Si avvicina anche all'ambiente universitario, insegna dapprima al SUNY di Buffalo e poi all'Università del Massachusetts, che nel 1978 lo nomina professore associato. Tra gli anni '70 e '80 Shepp dimostra di essere un musicista capace di spaziare con gusto e competenza nei vari aspetti della musica nordamericana e nera in particolare. Incide dischi di rhythm and blues, blues e rock; inoltre non si lascia sfuggire il bebop, in un disco dedicato alle musiche di Charlie Parker. Negli anni '80 lo si vede molto in Europa, dove registra e tiene concerti con Horace Parlan, Niels-Henning Ørsted Pedersen e Jasper van't Hof. Verso la fine del decennio e negli anni '90, però, il suo suono, una volta così originale, perde lo smalto di un tempo e, lentamente e nonostante gli venga conferito nel 1995, dalla New England Foundation for the Arts, un premio per i meriti musicali raggiunti durante la carriera, Shepp diventa una figura di scarso rilievo nel panorama jazzistico. Un declino che non rende giustizia a un grande musicista che continua a fare dischi notevoli, come Live in New York del 2001, con il poeta Amira Baraka che recita le sue poesie e con un vecchio compagno degli anni sessanta come Roswell Rudd. Attualmente risiede nel Massachusetts e insegna storia della musica all'Università.



DISCOGRAFIA

The New York Contemporary Five (Storyville, 1963)

Four for Trane (Impulse!, 1964)

Fire Music (Impulse!, 1965)

Three for a Quarter, One for a Dime (Impulse!, 1966)

Yasmina, a Black Woman (Sunspots, 1969)

Attica Blues (Impulse!, 1972)

The Cry of my People (Impulse!, 1972)

Goin' Home (Steeple Chase, 1977)

Trouble in Mind (Steeple Chase, 1980)

True Ballads (Venus, 1996)


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