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Riassunto di Storia dell'Arte

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Riassunto di Storia dell'Arte

ARTE ETRUSCA

La popolazione etrusca ha origini contraddittorie: secondo Erodoto essi venivano dalla Lidia, secondo Dionigi di Alicarnasso essi erano autoctoni del Lazio, dell'Umbria e della Toscana, mentre una terza tesi, essi sarebbero scesi in Italia attraverso le Alpi. Si espansero fini a Bologna e Marzabotto a Nord e fino in Campania a sud; dopo la battaglia di Sentino (295 a.C.) entrarono nella sfera d'influenza di Roma. Le loro città erano autonome, sorgevano in cima a dei colli ed erano fortificate. I TEMPLI erano costruiti in legno su un basamento di pietra, il tetto era costituito da due spioventi ed aveva degli ornamenti fittili; erano costituiti da tre celle (per tre divinità), o da una centrale con le ali aperte, precedute da un pronao con doppio colonnato; le colonne erano di stile tuscanico, con echino rigonfio, fusto liscio e plinto rotondo; somigliavano ai templi greci, ma questi sorgevano su un podio frontale gradinato. Le TOMBE erano sotterranee, non soggette a manomissioni, avevano grande importanza perché si credeva che il morto continuasse a vivere, perciò a volte sembravano case, con stanze comunicanti ed arredamento con sculture e dipinti (le più famose sono la Tomba degli scudi e delle sedie e quella dei rilievi di Cerveteri). Alcune tombe hanno forma di tholos, una 23123w2212x pseudocupola formata da anelli concentrici di tufo, con al centro un pilastro rastremato con funzione strutturale. I due modi di sepoltura erano l'inumazione (sotterramento) e l'incinerazione. Per quanto riguarda la SCULTURA, sono state trovate delle urne in bronzo o in terracotta, dette canopi, che come coperchio avevano una testa umana, forse quella del defunto, ed i manici erano le braccia; esse non erano rappresentate con realismo, ma venivano accentuati solo alcuni caratteri essenziali, come gli occhi, la bocca e le sopracciglia; esse venivano messe su un sedile nella fossa sepolcrale. Sono stati trovati anche dei sarcofagi a forma di letto, sul quale sono sdraiate delle persone che prendono parte al proprio banchetto funebre. Queste sculture mostrano dei caratteri ionici (che testimoniano i contatti degli etruschi con l'Asia Minore), ovvero l'acconciatura dei capelli, la finezza dei volti ed il sorriso; ne abbiamo un esempio nell'Apollo di Veio, la cui veste aderisce al corpo e sembra quasi frenare la corsa del dio che, sforzandosi con la gamba sinistra, irrigidisce il polpaccio. Nessuna tra le sculture etrusche è in marmo, a differenza di quelle greche, non perché gli Etruschi non l'avevano a disposizione, ma solo perché volevano esprimersi con immediatezza, e quindi usando materiali poveri e fragili come le cose terrene come il legno, e non eterni come il marmo. Tra il VI ed il V secolo possiamo collocare la statua bronzea della Lupa Capitolina: essa è rappresentata in tuta la sua aggressività, ringhiante e con le zampe ben piantate al suolo, la carenza di pelo (duro e concentrato solo sul collo) lascia intravedere i muscoli, lo smagrimento del ventre e la potente struttura ossea. Sempre di bronzo è la Chimera di Arezzo, con il corpo di leone ed una testa di capra ferita che spunta dal dorso; anche questa è rabbiosa e rappresentata nella preparazione al salto verso la preda, quindi i muscoli sono tesi, le unghie sporgenti ed i peli dritti come aculei. Per quanto riguarda l'architettura, agli etruschi si fa risalire uno dei più antichi archi italiani, quello di Volterra: è un arco reale formato da conci cuneiformi ricurvi disposti radialmente, la cui chiave di volta riceve il peso sovrastante e lo scarica sui conci laterali e, poi, sui piedritti (base).



ARTE ROMANA

I primi reperti artistici romani risalgono alla fine dell'età repubblicana, poiché inizialmente l'arte veniva disprezzata da tutti, perfino da un uomo colto come Cicerone. Ma con l'espandersi di Roma, vennero inglobate nella tradizione romana tutte le usanze dei popoli sottomessi, e quindi anche l'amore per l'arte. Essa ha per Roma la funzione di riflettere lo splendore di questo popolo, esaltandone la virtus. Riguardo all'EDILIZIA, Roma scoprì molti metodi per costruire mura: l'opus siliceum, blocchi di pietra a taglio irregolare incastrati senza calce, l'opus quadratum, in cui le pietre sono rettangolari, l'opus caementicium, in cui viene impiegato il cemento (ottenuto da sabbia e calce) prima versato in degli stampi di legno e poi viene rivestito; con il cemento, si adottarono l'opus incertum, formato da pietre irregolari, l'opus reticulatum, formato da pietre piramidali conficcate nel cemento, o l'opus mixtum, un misto di questi stili; inoltre inizia l'impiego dei mattoni d'argilla cotti in forno, l'opus latericium. La CITTA' era improntata sulla concezione ippodamea, cioè le strade erano disposte a scacchiera parallele alle due strade principale di accesso alla città, il Cardus Maximus (Nord - Sud) ed il Decumanus Maximus (Ovest - Est); all'incrocio di queste due vie si trovava il foro. La CASA è così costruita: al centro vi è un atrio, in cui vi è la vasca dell'impluvium, che raccoglie l'acqua del compluvium, tutt'intorno vi è un porticato al cui interno vi sono le stanze (cubicoli), il tablino, il luogo dove si ricevevano gli ospiti, l'hortus circondato dal peristilio, ed il triclinio. Nell'atrio inoltre venivano conservate delle maschere di cera e dei busti dei defunti della propria famiglia, che venivano portati anche in processione (ad esempio la Statua Barberini). ARCHITETTURA - Il Tempio di Vesta è a pianta circolare ed è circondato da venti colonne scanalate profondamente. Il Tempio della Fortuna Virile, vicino al precedente, è invece uno pseudoperiptero, in quanto, pensando i Romani principalmente all'apparenza, le colonne che circondano la cella sono attaccate ad essa; di fronte al pronao si trovava un'ara per i sacrifici. Nel foro si trovano due tra le più antiche basiliche romane, quella Emilia, di modello prostilo ed avente un ampio podio a gradinata, e quella Giulia, di modello periptero. Il Teatro di Marcello è il più antico teatro in pietra a Roma: a differenza dei teatri greci, che avevano le gradinate addossate naturalmente a delle colline, qui vengono fabbricate isolate grazie all'uso dell'arco, non cambiando però la forma interna; la gradinata, la cavea, è semicircolare, e l'esterno è costituito di arcate sovrapposte, formate da colonne tuscaniche al piano inferiore e ioniche a quello superiore. SCULTURA - La statua di Augusto Imperator, detto di Prima Porta, rappresenta Augusto che arringa le truppe, con il braccio destro proteso verso l'alto; a differenza del Doriforo greco, Augusto è coperto dalla corazza; la perfezione delle pieghe del vestito, del volto e dell'armatura ci rimandano all'arte greca; in basso Eros, che cavalca un delfino, simboleggia la stirpe divina, ovvero la Gens Iulia, dell'imperatore. L'Ara Pacis è un altare eretto in onore delle imprese in Spagna di Augusto, si trova all'internodi un recinto marmoreo quadrato poggiato su un podio gradinato; il recinto è ornato internamente da una finta palizzata sovrastata da festoni sostenute da bucroni (teste di buoi ornate con fiori); all'esterno invece non vi è una logica strutturale ed organicità tra le parti: la decorazione è costituita prima da una spirale perfetta e simmetrica di viticci all'interno dei quali sono rappresentati fiori, uccelli ed un cigno ad ali aperte; poi possiamo vedere una raffigurazione della Saturnia Tellus, la madre feconda personificazione dell'Italia, con due putti e delle primizie in grembo, con ai piedi un bovino ed un ovino ed ai lati due fanciulle con un cigno in volo, il tutto simbolo della pace. Sono scolpite inoltre numerose scene mitiche, tra cui quella di Enea che sacrifica ai Penati; l'esterno si completa con la Processione dedicatoria all'ara, che ricorda l'inaugurazione del monumento e con quella delle Panatenee. La PITTURA romana può essere classificata in quattro stili. Il Primo, detto ad incrostazione, simula delle lastre di marmo incastrate come nell' opus quadratum, aiutandosi con lo stucco e con i colori. Il Secondo, detto dell'architettura in prospettiva, rappresenta elementi architettonici come archi, colonne, quadri o paesaggi. Se ne ha un esempio nella Villa dei Misteri, sulle cui pareti è raffigurato un palco sporgente verso l'interno con all'interno delle figure umane che circondano lo spettatore. Il Terzo,  quello della parete reale, si limita a pochi elementi architettonici, e vengono rappresentate figure semplici su un fondo a tinta unita oppure paesaggi, e ne abbiamo un esempio nella Fanciulla che coglie fiori e negli Amorini di Casa dei Vettii a Pompei. Il Quarto è detto stile dell'illusionismo prospettico, e, pur derivando dal secondo, è più ricco e fastoso. Il Colosseo fu fatto costruire da Vespasiano, che gli diede il nome della sua famiglia, Flavio: esso di forma ellittica ed è costruito in mattoni rivestiti di travertino, le gradinate sono in marmo; attorno all'arena il podio era costituito da quattro gradinate riservate alle autorità, ai cui lati vi erano due tribune per i consoli, i magistrati e l'imperatore; andando verso l'alto si susseguono tre gradinate (maeniana), rispettivamente per i cavalieri, i cittadini e la plebe, mentre in cima vi era una terrazza per i posti in piedi. Sul bordo dell'anfiteatro era teso un velario che proteggeva dal sole, mentre sotto i maeniana vi erano numerosi corridoi e porte. Le arcate si sovrappongono e le colonne sono in ordine tuscanico, ionico e corinzio. La Colonna Traiana è un monumento funebre ed onorario dedicato a Traiano per la conquista della Dacia. La colonna è coclide, cioè ricoperta da una fascia con su incise 155 scene della guerra in ordine cronologico, il cui intento era storiografico: lo si capisce anche dallo srotolarsi delle scene come da una lunga pergamena; non viene mai meno l'onore del nemico, tanto che alla fine il re Decebalo, caduto in battaglia, non ha paura del nemico e gli si rivolge, andando verso una morte gloriosa, rappresentata attraverso la grandezza dell'albero a cui si appoggia. La fascia si allarga proporzionalmente all'altezza, in modo che le figure più alte risultino proporzionate; l'autore potrebbe essere Apollodoro di Damasco. Il successore di Traiano, Adriano, viaggiò molto per espandere l'impero, e costruì in Britannia il Vallo, una possente muraglia fortificata di 120 km che aveva il compito di difendere la Britannia Meridionale, separandola da quella settentrionale, dalle invasioni dei Calcedoni. L'edificio più importante che fece costruire Adriano è però il Pantheon, dedicato alle sette divinità planetarie. Già distrutto due volte, Adriano lo fece ricostruire. Ha pianta circolare ed è sovrastato da una cupola emisferica, per un'altezza pari al diametro (una sfera perfetta); nel pronao octastilo vi sono 16 colonne di granito rosa e grigio, ed il bronzo che l'ornava fu prima depredato dai barbari, poi il rimanente fu preso da Urbano VIII Barberini. La luce scende da un oculo centrale sul soffitto; sulla cupola vi sono dei lacunari trapezoidali progressivamente più larghi dall'alto verso il basso. Il pronao squadrato non è organico con la pianta circolare: anticamente, essendo il Pantheon stretto da altri edifici, la pianta non poteva essere vista, poiché coperta da questi, e quindi a prima vista appariva come un tempio classico e rettilineo. L'imperatore fece costruire per sé una Villa che chiamò Adriana, che si estendeva per circa 300 ettari, e dove fece rivivere tutti i luoghi da lui visitati, con un gusto alquanto "decadente", ad esempio il Tempio di Venere, il Pecile (un triportico ateniese) o il Canopo (cittadina egizia), ricreato in una valle, scavando una grande vasca ai cui lati vi erano colonne e sculture di coccodrilli nilotici. Non è da dimenticare il Mausoleo di Adriano, ovvero Castel Sant'Angelo. La Colonna Aureliana venne eretta in onore di Aureliano per il successo riportato nella guerra contro i Marcomanni, ed è simile a quella Aureliana, ma i rilievi sono più forti, le figure più grandi e gli episodi di una narrazione a volte si sovrappongono a quelli di un'altra. Vengono rappresentate anche qui scene mitiche e compare più volte la figura dell'imperatore, che però non combatte mai. Il Tempio Rotondo si trova a Baalbek, in Siria, che era diventata una colonia romana: esso mostra una grandiosità barocca orientale che si esprime in un contrasto di masse in movimento. La forma è cilindrica, e l'architrave è convesso fra le colonne, ed evidenzia un movimento verso l'esterno in contrapposizione al corpo principale che va verso l'esterno, mentre la cornice è dentellata.

La donna etrusca - https://www.epertutti.com/storia/La-donna-etrusca94522.php
LA CIVILTA' ROMANA - I Romani e l'arte, Opere d'utilità pubblica, La città e la casa

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